“Rinascimento in Bottega. Perugino tra i grandi della storia” è il titolo della mostra che, a Palazzo della Penna, a Perugia sta portando alla meta l’anno dedicato alle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Pietro Vannucci, con l’interessante scelta di proporre ai visitatori una lettura inedita della vicenda peruginesca, incentrando la riflessione sul tema della “bottega dell’artista”.
Avviata lo scorso 29 ottobre, la mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2024 (apertura da martedì a domenica, dalle 10 alle 18, chiusa tutti i lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio).
Il percorso espositivo ripercorre la maniera in cui i pittori ottocenteschi, in pieno periodo romantico, rivisitarono l’opera dei grandi maestri rinascimentali, ricostruendo – a partire dallo studio di fonti documentarie e letteratura artistica – una storia per immagini che evidenzia non solo le capacità tecniche che si trasmettevano all’interno delle botteghe, dove arte e mestiere coesistevano, ma anche le loro umane debolezze, la loro aspirazione nel farsi eccellenti, le loro vicende sentimentali, il loro rapporto con il reale, le loro fragilità.
Al centro di questa riflessione si pone fulgida la figura del Perugino, pittore dal carattere difficile ma all’occorrenza accomodante, maestro con il “cervello di porfido” ma con un proverbiale attaccamento al denaro, che seppe creare laboratori artistici tanto ampi e organizzati quanto grande era la sua fama e vasta la sua clientela.
Curata da Cristina Galassi, docente di storia della critica d’arte all’Università di Perugia nonché direttore della Scuola di specializzazione in beni storico artistici, e da Francesco Federico Mancini, docente di storia dell’arte moderna nell’Ateneo umbro, l’esposizione presenta una selezione di quaranta opere provenienti da alcuni dei più prestigiosi musei nazionali come le Gallerie degli Uffizi, la Reggia di Caserta, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, l’Accademia di Belle Arti di Brera, i Musei del Bargello, il Museo d’Arte Moderna di Bologna – MAMbo e la Galleria Nazionale di Parma – Complesso Monumentale della Pilotta.
Numerose anche le collaborazioni con altri comuni che hanno aderito al progetto aprendo le porte delle loro Pinacoteche civiche. Tra questi i Comuni di Asciano, Carpi, Città della Pieve, Brescia, Genova, Napoli, Padova, Parma, San Severino Marche e Sansepolcro. A livello locale, si evidenzia la collaborazione della Fondazione Perugia, con la concessione in prestito di tre opere, e dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” che ha partecipato al progetto con il prestito di sei dipinti.
La mostra, che ha avuto un ruolo rilevante anche dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio nazionale considerando che sono stati effettuati interventi conservativi su ben 18 opere d’arte, gode del sostegno del Comitato nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto “Il Perugino” e del patrocinio della Regione dell’Umbria. Fortemente voluta dal Comune di Perugia, vede partner istituzionali del progetto l’Università degli Studi di Perugia e il Nobile Collegio del Cambio che custodisce il ciclo più rappresentativo a livello nazionale del maestro pievese.