di Redazione.
Puntuale come sempre, torna anche quest’anno il Concorso Nazionale Letterario Rina Gatti. In questi giorni è stato pubblicato il bando dell’ottava edizione, che invita ancora una volta autrici e autori a scrivere un racconto o un diario breve sull’universo femminile, prendendo come punto di riferimento tematiche attinenti il ruolo della donna in tutti i suoi aspetti: storici, relazionali, sociali, artistici.
Il premio letterario, promosso dall’Associazione “Europa Comunica Cultura”, della quale fa
parte il figlio della scrittrice umbra, Giovanni Paoletti, in collaborazione con Bertoni Editore e con il patrocinio di numerose istituzioni, è dedicato alla scrittrice umbra e all’importanza della scrittura, vista come un valore aggiunto nella vita di ogni persona, in quanto valido strumento di riscatto e testimonianza.
L’ottava edizione
Il tema suggerito in questa occasione è “Attraverso”, una parola-simbolo che definisce il
passaggio, reale o metaforico, capace di produrre un cambiamento. La scrittura è ad esempio la strada “attraverso” cui la creatività, la fantasia, l’estro degli autori si esprime trasformando il pensiero in parole e versi. Non a caso, attraverso la penna Rina Gatti è riuscita a dare forma alle sue emozioni, attraverso i ricordi a dare un lascito di memoria, attraverso la creatività a mettere il tutto in forma letteraria.
Novità di questa edizione è il coinvolgimento dei Centri Antiviolenza. “Una scelta – spiega
Paoletti – nata con l’intento di offrire un’opportunità culturale che possa essere di ispirazione e gratificazione per le donne che sentono il richiamo della scrittura e avvertono l’esigenza di trasferire in essa le loro emozioni, il loro vissuto, le loro fantasie”.
Per facilitare la partecipazione gli organizzatori hanno deciso di esentare dal pagamento della quota di iscrizione le autrici che si presenteranno avendo preso conoscenza del bando tramite il Centro Antiviolenza a cui fanno riferimento.
Il Premio Letterario
Il concorso è aperto a tutti coloro che abbiano raggiunto il 18° anno di età e siano residenti in Italia. Gli autori devono presentare uno scritto della lunghezza massima di 15 cartelle di 2000 caratteri ciascuna in formato A4 (numero massimo di caratteri 30.000). Le opere, corredate della scheda di partecipazione, dovranno pervenire alla giuria esaminatrice entro il 31 gennaio 2025.
La Giuria e i vincitori
La Giuria del concorso stilerà una classifica degli elaborati basandosi sulla propria sensibilità artistica ed umana, in considerazione della qualità letteraria dello scritto, dell’uso brillante della lingua italiana e dell’abilità nella composizione, dell’originalità espressiva e della capacità di coinvolgere emotivamente il lettore.
I racconti vincitori e quelli ritenuti meritevoli saranno pubblicati dalla Casa Editrice Bertoni in una raccolta (Antologia dal titolo “Vi parlerò di Lei”) e i relativi volumi faranno parte dei
premi consegnati ai vincitori e ai segnalati dalla giuria.
La cerimonia di premiazione si terrà in primavera al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (MANU).
Il Bando completo si trova a questo indirizzo: https://www.rinagatti.it/concorso-nazionale-rina-gatti/ . Per ulteriori chiarimenti e informazioni scrivere a premiorinagatti@gmail.com .
Curiosità su Rina Gatti
Rina Gatti, nata a Torgiano nel 1923, è stata una donna coraggiosa e sensibile, che ha usato il coraggio per intraprendere un percorso di emancipazione personale che l’ha portata ad essere testimone preziosa e appassionata di un mondo nel quale la donna era la vittima privilegiata di meccanismi arretrati e strutturati in una visione uomo-centrica dell’organizzazione sociale.
Attraverso la scrittura ha usato tutta la sensibilità e l'amore di donna, madre e nonna per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio positivo e stimolante. Ha così raccontato la durezza e le contraddizioni del mondo contadino del 900, rappresentando un quadro universale sui sentimenti, sulle speranze, sulle conquiste che hanno permesso alle donne di assumere consapevolezza e di raggiungere un’emancipazione che sembrava un miraggio per le loro nonne. Seguendo la sua sensibilità e la sua vocazione, Rina Gatti, si è assunta il ruolo di testimone non solo attraverso i suoi libri, conosciuti in Italia a all’estero, ma anche attraverso la sua attività diretta con le scuole. Alle immagini e alle tematiche raccontate nei suoi volumi più famosi “Stanze vuote” e “Stanze vuote, addio” restano legate le motivazioni principali che la rendono una donna simbolo non solo dell’Umbria che fa da sfondo ai suoi racconti, ma di tutte le donne del mondo, specialmente di quelle che ancora oggi sono costrette in situazioni e legami familiari o sociali che inibiscono loro la libertà e l’autodeterminazione.
Il premio letterario, promosso dall’Associazione “Europa Comunica Cultura”, della quale fa
parte il figlio della scrittrice umbra, Giovanni Paoletti, in collaborazione con Bertoni Editore e con il patrocinio di numerose istituzioni, è dedicato alla scrittrice umbra e all’importanza della scrittura, vista come un valore aggiunto nella vita di ogni persona, in quanto valido strumento di riscatto e testimonianza.
L’ottava edizione
Il tema suggerito in questa occasione è “Attraverso”, una parola-simbolo che definisce il
passaggio, reale o metaforico, capace di produrre un cambiamento. La scrittura è ad esempio la strada “attraverso” cui la creatività, la fantasia, l’estro degli autori si esprime trasformando il pensiero in parole e versi. Non a caso, attraverso la penna Rina Gatti è riuscita a dare forma alle sue emozioni, attraverso i ricordi a dare un lascito di memoria, attraverso la creatività a mettere il tutto in forma letteraria.
Novità di questa edizione è il coinvolgimento dei Centri Antiviolenza. “Una scelta – spiega
Paoletti – nata con l’intento di offrire un’opportunità culturale che possa essere di ispirazione e gratificazione per le donne che sentono il richiamo della scrittura e avvertono l’esigenza di trasferire in essa le loro emozioni, il loro vissuto, le loro fantasie”.
Per facilitare la partecipazione gli organizzatori hanno deciso di esentare dal pagamento della quota di iscrizione le autrici che si presenteranno avendo preso conoscenza del bando tramite il Centro Antiviolenza a cui fanno riferimento.
Il Premio Letterario
Il concorso è aperto a tutti coloro che abbiano raggiunto il 18° anno di età e siano residenti in Italia. Gli autori devono presentare uno scritto della lunghezza massima di 15 cartelle di 2000 caratteri ciascuna in formato A4 (numero massimo di caratteri 30.000). Le opere, corredate della scheda di partecipazione, dovranno pervenire alla giuria esaminatrice entro il 31 gennaio 2025.
La Giuria e i vincitori
La Giuria del concorso stilerà una classifica degli elaborati basandosi sulla propria sensibilità artistica ed umana, in considerazione della qualità letteraria dello scritto, dell’uso brillante della lingua italiana e dell’abilità nella composizione, dell’originalità espressiva e della capacità di coinvolgere emotivamente il lettore.
I racconti vincitori e quelli ritenuti meritevoli saranno pubblicati dalla Casa Editrice Bertoni in una raccolta (Antologia dal titolo “Vi parlerò di Lei”) e i relativi volumi faranno parte dei
premi consegnati ai vincitori e ai segnalati dalla giuria.
La cerimonia di premiazione si terrà in primavera al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (MANU).
Il Bando completo si trova a questo indirizzo: https://www.rinagatti.it/concorso-nazionale-rina-gatti/ . Per ulteriori chiarimenti e informazioni scrivere a premiorinagatti@gmail.com .
Curiosità su Rina Gatti
Rina Gatti, nata a Torgiano nel 1923, è stata una donna coraggiosa e sensibile, che ha usato il coraggio per intraprendere un percorso di emancipazione personale che l’ha portata ad essere testimone preziosa e appassionata di un mondo nel quale la donna era la vittima privilegiata di meccanismi arretrati e strutturati in una visione uomo-centrica dell’organizzazione sociale.
Attraverso la scrittura ha usato tutta la sensibilità e l'amore di donna, madre e nonna per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio positivo e stimolante. Ha così raccontato la durezza e le contraddizioni del mondo contadino del 900, rappresentando un quadro universale sui sentimenti, sulle speranze, sulle conquiste che hanno permesso alle donne di assumere consapevolezza e di raggiungere un’emancipazione che sembrava un miraggio per le loro nonne. Seguendo la sua sensibilità e la sua vocazione, Rina Gatti, si è assunta il ruolo di testimone non solo attraverso i suoi libri, conosciuti in Italia a all’estero, ma anche attraverso la sua attività diretta con le scuole. Alle immagini e alle tematiche raccontate nei suoi volumi più famosi “Stanze vuote” e “Stanze vuote, addio” restano legate le motivazioni principali che la rendono una donna simbolo non solo dell’Umbria che fa da sfondo ai suoi racconti, ma di tutte le donne del mondo, specialmente di quelle che ancora oggi sono costrette in situazioni e legami familiari o sociali che inibiscono loro la libertà e l’autodeterminazione.