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Fra’ Giovanni da Magione, l’apripista di Marco Polo

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Un’impresa epica ed eroica quella del fraticello francescano Giovanni da Pian del Carpine, l’attuale Magione che nel XIII secolo, aprì all’Occidente la conoscenza e la strada per il lontano Oriente.

Dal suo viaggio, iniziato nel 1245 verso i potenti Mongoli e il loro Gran Khan, il frate tornò due anni e mezzo più tardi, con una serie di informazioni culturali, storiche, geografiche, etnografiche, militari e sugli usi e i costumi di quel popolo, talmente dettagliate e precise che, dopo 800 anni circa da quel viaggio, gli studiosi attingono ancora oggi alla sua Historia Mongalorum per ricerche e fonti. L’Historia Mongalorum di Fra’ Giovanni – comandato dal Papa Innocenzo IV e recatosi in Oriente per svolgere una missione dettata da motivi religiosi e diplomatici – è il più antico documento che ci è pervenuto sulle terre e sui popoli dell’Asia Centrale. Andiamo per gradi. Giovanni nasce da una famiglia umile a Pian del Carpine – detta così per i tipici alberi di cui la vallata magionese era ricca – e si rivela fin da giovane un ragazzo di grande intelligenza e propensione culturale. Fu tra i primi e fedeli seguaci di San Francesco, stimato dal mondo ecclesiastico e popolare. In quei tempi, i Mongoli stavano invadendo e terrorizzando molte popolazioni, spingendosi fino alla vicina Dalmazia con le loro scorribande e conquiste. Il Papa, Innocenzo IV, non voleva un altro popolo avverso alla Fede, visto che già i Musulmani gli davano non poche preoccupazioni. A tale scopo inviò Fra’ Giovanni come suo ambasciatore presso il Gran Khan dei Mongoli, per portargli la missiva intimidatoria di non avanzare ulteriormente e di convertirsi alla Cristianità. Il fraticello, già in età avanzata e di buona stazza, partì alla volta di Karakorum, la capitale mongola, insieme ad altri due frati; non senza grandi difficoltà e resistenze, attraversò – con cavalli o cammelli o muli – la Polonia,la Boemia e la Russia, per poi arrivare nei domini mongoli, tra i quali Persia e Cina. Giunto alla corte mongola, dopo lunghe attese, ricevette, dal neo eletto Gran Khan Guyuk, risposte dure e minacciose da riportare al Papa. La lunga ed estenuante missione fu inutile per gli scopi diplomatici per cui era stata concepita, ma fu molto proficua per la realizzazione dell’Historia Mongalorum, ricca di notizie e suggerimenti sul popolo mongolo e sulle genti incontrate. Fra’ Giovanni da Pian del Carpine è stato l’eroico apripista del viaggio che Marco Polo che avrebbe intrapreso diversi anni dopo di lui, per motivi economici. Le impressioni descritte dal commerciante veneziano si possono leggere su Il Milione. Varrebbe la pena di leggere anche la Historia Mongalorum, scritta dall’intrepido fraticello… perché, come ha detto L. Scudiero: «Non dare mai nulla per scontato. Tutto può cambiare, tutto può finire e tutto può iniziare».

Foto: Giovanni da Pian di Carpine col Gran Khan. L'opera è di Gerardo Dottori e si trova nella sala del consiglio comunale di Magione (PG). 

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