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(Adnkronos) – Al prossimo Conclave per l'elezione del successore di Papa Francesco alcune diocesi italiane storicamente di grande rilievo per la prima volta non saranno rappresentate nel Collegio cardinalizio, poiché i rispettivi vescovi non sono stati nominati cardinali dal Pontefice defunto. Al Conclave spicca l'assenza di Milano, la più popolosa diocesi del mondo, dove il suo arcivescovo, monsignor Mario Delpini, non è cardinale. Il capoluogo lombardo nella storia del Novecento ha visto due suoi arcivescovi salire al soglio pontificio: Pio XI (Achille Ratti) nel 1922 e Paolo VI (Giovanni Battista Montini) nel 1963. Esclusa anche Venezia, storica sede cardinalizia, dove il patriarca Francesco Moraglia non è stato nominato cardinale rompendo una prassi consolidata. Eppure nel XX secolo ben tre papi sono stati patriarchi veneziani: Pio X (Giuseppe Sarto) eletto nel 1903, Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) eletto nel 1958 e Giovanni Paolo I (Albino Luciani) eletto nel 1978. Non saranno neppure rappresentate le diocesi di Genova e Palermo.
Firenze sarà presente al Conclave con il suo arcivescovo emerito, il cardinale Giuseppe Betori, perché quello attuale, monsignor Gherardo Gambelli, non è stato creato cardinale. Queste esclusioni hanno suscitato discussioni, poiché tradizionalmente i vescovi di queste diocesi venivano elevati al cardinalato. Papa Francesco ha scelto di nominare cardinali vescovi di diocesi meno prominenti, spesso in Paesi in via di sviluppo, per riflettere la dimensione universale della Chiesa. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: adnkronos
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