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Biodiversità – Trasimeno, Arpa Umbria alla ricerca di “agricoltori custodi”Ci sono almeno 65 varietà orticole da tutelare. Presentato il progetto sulla Banca del germoplasma “Collezione Polvese”
Di Redazione, 09/02/2024
Rapi del Trasimeno, pomodoro francescano, peperoni nostralini. E ancora, cavolo nero, cocomero nero, fagiolo grigio.
Ammontano attualmente a 65 le varietà di specie orticole tipiche del territorio del lago Trasimeno, conservate da Arpa Umbria attraverso la banca del germoplasma denominata “Collezione Polvese”.
Varietà che denotano una biodiversità locale ricca e variegata, ma che necessita di essere salvaguardata e protetta, attraverso un “gioco di squadra”.
E’ per questo motivo che, su iniziativa di Arpa Umbria, si è svolto giovedì mattina un incontro pubblico a Palazzo Corgna di Castiglione del Lago per avviare un’operazione di informazione e comunicazione a tutti i livelli sul progetto in corso.
La data scelta, quella dell’8 febbraio, non è casuale. L’8 febbraio del 2022 infatti la parola “biodiversità” è entrata a far parte della Costituzione Italiana.
“Stiamo lavorando – ha dichiarato Paolo Stranieri di Arpa in apertura dei lavori – per costituire una rete di ‘agricoltori custodi’ che per noi sono i depositari della conoscenza e dei saperi”.
Arpa Umbria gestisce dal 2016 la banca del germoplasma “Collezione Polvese”, così denominata perché nata a partire da dei semi rinvenuti proprio presso la più grande delle isole del Trasimeno. Lo scopo della banca è tutelare la biodiversità di interesse agrario a rischio di estinzione nell’areale del Trasimeno e avere a disposizione un catalogo di specie e varietà locali da salvaguardare.
La collezione permette di conservare ex situ semi di specie orticole, mantenendo popolazioni o genotipi al di fuori dell’ambiente nel quale si sono evoluti e salvaguardando patrimoni genetici a “rischio di erosione”.
Arpa Umbria, come spiegato dalla responsabile del progetto Rosalba Padula, si è impegnata a mantenere attiva e funzionale la “Collezione Polvese” (progetto nato negli anni ‘90 dalla collaborazione tra Università di Perugia, Ente Parco del Trasimeno e Provincia di Perugia), non solo continuando a raccogliere dati e a studiare le caratteristiche delle diverse sementi, ma anche promuovendo l’utilizzo del materiale conservato.
Tuttavia, come sottolineato nell’incontro di Castiglione del Lago, per lo sviluppo del progetto, è determinante la partecipazione delle amministrazioni comunali, delle aziende del territorio ed anche dei singoli cittadini. Ognuno può dare il proprio contributo allo sviluppo della Collezione, segnalando una specie o una varietà orticola di interesse per il territorio del Trasimeno, raccontando una curiosità, una ricetta tradizionale, una storia di cui si è a conoscenza, condividendo percorsi, idee, procedure, buone pratiche.
Il progetto di Arpa dà poi la possibilità a tutti gli interessati di accedere liberamente alla Banca del germoplasma.
“In una fase di standardizzazione di tutto, compreso il cibo – ha commentato il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico – il Trasimeno, con le sue ricchezze ambientali, deve essere sensibile e avere consapevolezza dell’importanza di questa tematica”.
Intanto la Banca del germoplasma di Arpa Umbria sta allargando i propri orizzonti. Presenti all’incontro di giovedì infatti anche il sindaco di Costacciaro Andrea Capponi e alcuni produttori della località appenninica, dove si sta costituendo una prima rete di coltivatori custodi delle specie autoctone.
Presente infine Lorenzo Raggi dell’Università degli studi di Perugia DSA3, che ha parlato dell’importanza della protezione e delle modalità di conservazione dei semi affinchè possano continuare ad esprimere al massimo le loro potenzialità.
Scritto da: rtnradio.it
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