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Banksy Forever

Di Redazione, 02/07/2024

Le quattro opere oggi saranno di nuovo protagoniste grazie all’omonima mostra dal titolo “Banksy Forever” allestita in un luogo del tutto originale, ovvero la Chiesa di Sant’Agostino a Cortona, nel cuore della Toscana.


Il lavoro provocatorio e sovversivo di Banksy, nato nella scena culturale underground di
Bristol negli anni 90, lo ha reso oggi uno dei maggiori esponenti di una branca della street
art molto famosa, nota come post-graffiti e guerrilla art. Famoso per il suo anonimato,
l’identità di Banksy è continuamente soggetta a nuove teorie. Ciò che rende le opere di Banksy così riconoscibili e apprezzate, è la sua capacità di manipolare sapientemente i codici comunicativi della cultura di massa. Tematiche atroci e inquietanti vengono trasposte in opere piacevoli e brillanti, mantenendo il potere di riflessione e sensibilizzazione voluto dal writer il cui messaggio di denuncia unito ad un’estetica diretta e intelligibile «come quella di un manifesto pubblicitario» rende le opere di Banksy fruibili a chiunque. Questa caratteristica traspare soprattutto grazie alla sua tecnica ormai emblematica dello sprayed stencil. Tecnica che accomuna tutte le opere inedite dall’artista presentate dal 1 luglio al 21 luglio 2024 presso l’Auditorium Chiesa di Sant’Agostino a Cortona, organizzata da Castiglione del Cinema.

Quattro le opere, utilizzate nel docufilm dal titolo “Banksy Forever”, presentato alla 59esima Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia,: “Girl With Ice Cream” è un’opera che utilizza il motivo dell’infanzia per evocare temi quali la fragilità e l’innocenza, messi simbolicamente a repentaglio dal gelato-bomba che la bambina tiene in mano. Un riflessione sulla disillusione che accompagna le prospettive sul futuro, l’impatto della guerra e della violenza sui membri più innocenti della società. L’opera “Cancelled Dreams”, rimando ad uno dei primi e più celebri murali di Banksy “Follow your dreams – Cancelled”, vuole invece trasmettere la condizione di alienazione e omologazione delle persone nella società contemporanea. Un mondo dove non vale più la pena di inseguire i nostri sogni, un mondo
disilluso e violento dove le nostre aspirazioni – o il solo desiderio di averle – vengono appunto
cancellate.

Con l’opera “Heart of Mouse”, associando due elementi apparentemente antitetici, come un cuore rosso sangue ed un ratto che sembra dipingerlo, Banksy vuole rappresentare un amore disilluso e problematico. L’insieme diventa così un amaro e satirico ammonimento di come l’amore può anche essere doloroso e disturbante, oltre che un più generale rimando allo sfruttamento degli animali. “Flower the Owner” è un altro celebre simbolo tipico di Banksy. L’immagine del ragazzo che sembra gettare un mazzo di fiori al posto di una bomba è un chiaro e potente messaggio di pace e di denuncia contro le atrocità della guerra. Ripresa ideologica del famoso slogan “make peace, not war” in un presente dove ancora numerosi conflitti dividono il mondo.

Oltre alle quattro opere l’ esposizione ospiterà anche numerose litografie rappresentanti i simboli più suggestivi e iconici del lavoro di Banksy. Un percorso che, unendo due elementi e luoghi apparentemente distanti, si rende assolutamente stimolante e fuori dall’ordinario, d’altronde come l’artista stesso. È proprio grazie ad una combinazione così originale, che vede le quattro opere in un luogo tanto
diverso dalla loro “terra d’origine”, quindi non la strada o un museo di arte contemporanea,
ma una chiesa consacrata, che la loro denuncia ottiene maggiore enfasi e spera di stimolare
ancora di più il pubblico ad una riflessione autentica sul mondo in cui viviamo.

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