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Da ‘C’era una volta in Italia’ di Deaglio ai ‘107 giorni’ di Kamala Harris, le novità in libreria

today6 Dicembre 2025

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(Adnkronos) – Dai romanzi ai saggi, la selezione delle novità in libreria della settimana scelta dall'Adnkronos. Mondadori manda in libreria 'Quanto lontano dovrai correre' di Letizia Venturini. “Non è mai semplice lasciarsi alle spalle il dolore e aprirsi di nuovo a sé stessi, imparare a volersi bene quando il cuore è ferito e l’anima stanca. Ma è necessario. Possiamo sempre scegliere in cosa trasformare il male che ci accade. Io ho scelto di trasformarlo nella mia più grande occasione”. Letizia ha vent’anni quando subisce violenza da un professore della sua università. Una violenza che la priva di tutto: fiducia, spensieratezza, felicità. Da quel momento il dolore diventa parte di lei, e con il tempo compaiono anche attacchi di panico e disturbi alimentari a ricordarle quanto fragile sia diventata. Ma a volte basta una frase per cambiare tutto: “Non è un dono ciò che ti è successo, non è niente di bello. Ma è successo, e ora sta a te decidere come sfruttarlo per uscirne”.  Poche parole, semplici e luminose, che le riaccendono qualcosa dentro: forse può davvero ricominciare e riscrivere la sua storia da zero. Ed è così che Letizia decide di partire, zaino in spalla e senza un piano. Il viaggio la porta lontano, in Asia prima e in Sudamerica poi, tra monasteri buddhisti, ashram immersi nel silenzio, antichi rituali ed esperienze di volontariato. Giorno dopo giorno, quella che inizialmente sembra una fuga dalla sofferenza si trasforma in un percorso di crescita e guarigione, attraverso paesaggi indimenticabili e incontri ricchi di significato. Sarà in Guatemala, in un piccolo villaggio di curandere, che Letizia comprenderà finalmente che non serve continuare a scappare, perché nessun luogo potrà mai offrirle la risposta che cerca: solo imparando ad amare se stessa e mettendo la sua storia al servizio degli altri potrà salvarsi. 'Quanto lontano dovrai correre' è una testimonianza autentica e toccante su come superare il dolore e ritrovare la propria essenza. Un invito a guardare oltre i confini del quotidiano per scoprire nuove possibilità dentro e fuori di noi. Letizia Venturini nasce a Lugo, in Emilia Romagna, nel 2000. Dopo la laurea parte per il mondo con un biglietto di sola andata, attraversando Asia, Africa e Americhe. Oggi è viaggiatrice, storyteller, content creator e organizza viaggi local e autentici lontano dal turismo di massa. Per Letizia, il viaggio è soprattutto interiore: attraverso i suoi canali social, workshop, ritiri e il podcast Souvenir. Le lezioni in viaggio che ti cambiano la vita, sensibilizza le persone sull’importanza dell’ascolto di sé e le accompagna nella ri- scoperta di una vita più autentica.  'C'era una volta in Italia. Gli anni Ottanta' è l'ultimo libro del giornalista Enrico Deaglio sugli scaffali con Feltrinelli. Gli anni ottanta cominciano con un boato. Alla stazione di Bologna, il 2 agosto, ottantacinque persone muoiono sotto le macerie. È l’inizio di un decennio che si apre con una strage e si chiude con un muro che crolla e segna la fine del Novecento. In mezzo ci sono le guerre di mafia, camorra e ’ndrangheta, P2 e fascisti. Al Sud si uccide con ferocia, mentre il paese, spensierato, non bada agli spari e cambia pelle: smette di credere nella politica e comincia a credere nella televisione, il “popolo” diventa “audience” e il successo individuale dà forma a un nuovo codice morale. Il Nord prospera e il Sud disperato sta per diventare un narcostato. Ci sono gli assassinii di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, di Walter Tobagi, di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ma anche la morte di un bambino di nome Alfredo; ci sono l’ascesa di Cutolo e di Riina e la voce ferma di Giovanni Falcone, un uomo solo, il grande eroe riluttante. Ci sono i funerali di Berlinguer e un’Italia commossa e commovente nel dargli l’addio, e poi Bettino Craxi e la Milano da bere, i fagioli di Raffaella Carrà e i giovani milanesi ghiotti di hamburger, mentre un enigmatico Cossiga diventa presidente della Repubblica e ci lasciano Italo Calvino, Primo Levi e Leonardo Sciascia. Ci sono il calcio più bello di sempre, con i Mondiali spagnoli dell’82, Maradona e lo scudetto del Napoli, la nevicata del secolo, le notti di Renzo Arbore, il 'Ti spiezzo in due' del pugile russo Ivan Drago, l’alba del Pc, i nuovi cavalieri del capitalismo – Benetton, Gardini, De Benedetti e Berlusconi: l’Italia che si riscopre moderna e cinica, affamata di successo e di status.  Un’euforia diffusa convive con un gigantesco e inedito esperimento criminale che marchia a fuoco il decennio. In Sicilia lo Stato sembra assente, i magistrati vengono ammazzati, la mafia entra in Borsa e il Sud si fa laboratorio di un capitalismo delinquenziale che invaderà il paese. E ci sono tanti morti. Più di diecimila. È la “guerra civile che non si volle vedere”. Enrico Deaglio e Ivan Carozzi raccontano questi dieci anni come un grande romanzo civile, costruito attraverso cronache, voci, immagini, fatti, sogni, mode e paure. Una narrazione corale in cui la Storia entra nelle case con il telegiornale e la pubblicità, con le stragi e con la musica. 'Gli anni Ottanta' è il ritratto lucido e appassionato di un paese che sopravvive ai propri fantasmi: un decennio di trasformazioni radicali, dove tutto sembra nuovo ma nulla è davvero cambiato. È la storia di come abbiamo cominciato a diventare quello che siamo.  Arriva in libreria con Marsilio il saggio 'Profumo: Sociologia dell’Olfatto' di Samuele Briatore, ricercatore alla Sapienza Università di Roma e presidente dell'Accademia Italiana Galateo. Il testo colma un vuoto culturale indagando il profumo come vero e proprio dispositivo sociale e linguaggio silenzioso, cruciale per l'identità e il business del lusso Made in Italy.L'opera, con l'introduzione di David Le Breton (massimo esperto mondiale di sociologia del corpo), analizza perché la società occidentale abbia represso l'olfatto, trasformando l'uso del profumo in un atto di "lavoro somatico": un codice con cui l'individuo negozia la sua accettabilità, sfuggendo alla potenziale stigmatizzazione sociale legata all'odore corporeo. Il saggio guida il lettore in un viaggio che unisce riti religiosi e corti rinascimentali, fino al marketing del lusso e al boom della profumeria di nicchia. Il settore è anche un potente motore economico: il mercato globale delle fragranze, valutato oltre 76 miliardi di dollari, è previsto superare i 110 miliardi entro il 2030. In questo scenario, Millennials e Gen Z chiedono sempre più fragranze che parlino di autenticità e artigianato. Il volume sarà presentato a febbraio 2026 alla conferenza mondiale di studi sull'olfatto presso la Brown University (Usa).  '107 giorni', in libreria con La Nave di Teseo è il racconto senza filtri di Kamala Harris su uno dei momenti più intensi della storia politica americana. Quando il presidente in carica Joe Biden annuncia il suo ritiro dalla corsa per la rielezione, alla vicepresidente Harris restano appena 107 giorni per affrontare una delle campagne elettorali più frenetiche e sotto pressione di sempre. Con onestà e senso critico, Harris ci conduce dietro le quinte della sua candidatura alla presidenza: le strategie, i confronti serrati, le pressioni implacabili, le ostilità dentro e fuori dal partito democratico, ma anche le speranze e le battaglie personali che hanno segnato questo percorso. Un memoir intenso che si legge come un thriller politico, '107 giorni' è una testimonianza diretta sulle sfide della leadership all’interno della democrazia americana. Un libro per chi vuole capire davvero cosa accade nei momenti in cui la storia bussa alla porta – e non c’è tempo da perdere. Con Solferino arriva in libreria 'Norimberga. Il nazista e lo psichiatra' di Jack El-Hai. Nel 1945, dopo la cattura alla fine della Seconda guerra mondiale, Hermann Göring arrivò in un centro di detenzione gestito dagli americani nel Lussemburgo devastato dalla guerra, accompagnato da sedici valigie e una cappelliera rossa. Insieme a Göring nel centro di detenzione c’era l’élite del regime nazista, cinquantadue alti ufficiali, tra cui Wilhelm Keitel e il suo vice Alfred Jodl, Robert Ley, Hans Frank, Julius Streicher. Per garantire che i prigionieri fossero idonei al processo che si sarebbe tenuto a Norimberga, l’esercito americano inviò un ambizioso psichiatra militare, il capitano Douglas M. Kelley, a supervisionare il loro benessere mentale durante la detenzione. Kelley sapeva che l’incarico era l’opportunità professionale di una vita: scoprire il tratto distintivo che accumunava questi criminali e che li distingueva psicologicamente dal resto dell’umanità. Così iniziò una straordinaria relazione tra Kelley e i suoi pazienti. Hermann Göring, il maresciallo del Reich, era "la personalità più interessante del carcere", annotò Kelley sul proprio quaderno, il solo detenuto che avrebbe potuto guidarlo verso quell’abisso dell’animo umano che era impaziente di esplorare. Le conclusioni della sua indagine furono sorprendenti: i gerarchi nazisti non erano fantocci che "obbedivano agli ordini", ma persone ambiziose, aggressive, intelligenti e spietate. Il germe nazista che aveva sperato di trovare non esisteva: "Sono certo che anche in America ci siano persone disposte a scavalcare i cadaveri di metà della popolazione americana pur di ottenere il controllo dell’altra metà" concluse. Un corpo a corpo psicologico tra due personaggi ambigui e complessi, paradossalmente affini; un viaggio sconcertante al confine tra bene e male. Abete è forte e saldo, le sue radici affondano nella terra e i suoi rami più alti dominano la foresta, fronteggiando la maestà delle montagne. Abete vive un tempo fatto di pazienza, dove le giornate sono istanti e gli anni minuti. Un tempo raccontato da Francesco Vidotto in 'L'abete e la betulla', in libreria con Bompiani.  Nei suoi aghi sempreverdi e nei cerchi di legno del suo grande cuore conserva la memoria del bosco. Un giorno, però, accade una cosa capace di sorprenderlo: il vento porta ai suoi piedi un fragile seme di betulla, quel seme sopravvive sotto la neve e, al disgelo, protende un germoglio proprio verso le sue radici… Tra il grande abete sempreverde e la betulla dalle foglie decidue nasce così un legame indissolubile. Sono vicini, ma possono solo sfiorarsi; lui ricorda tutto, lei invece ogni inverno si addormenta e dimentica le gioie dell’estate: è un amore difficile, il loro, e come tutti gli amori difficili è anche dolcissimo e inimitabile. Francesco Vidotto scrive un racconto delicato e potente che sembra una fiaba ma attinge a recenti studi sull’intelligenza delle piante: gli scienziati stanno davvero studiando il 'Wood Wide Web', una rete sotterranea che mette in comunicazione tra loro le piante del bosco. Queste pagine sommesse eppure piene di poesia ci parlano di noi, del senso della vita, e ci esortano alla semplicità e alla meraviglia, a lasciar rifiorire la gioia di fare foresta insieme.  Musica, spettacolo, costume e cultura: il Festival di Sanremo è in assoluto la manifestazione più significativa del nostro panorama radiotelevisivo. Una tradizione che attraversa due secoli di storia italiana, ne rispecchia la società, le tendenze, i cambiamenti.  Marino Bartoletti con 'Almanacco del Festival di Sanremo', pubblicato da Gallucci, (prefazione di Carlo Conti), racconta tutte le edizioni, dalla prima, nel 1951, fino a quella del 2024. Una preziosa raccolta che ci restituisce un patrimonio inestimabile di artisti e canzoni. Un resoconto rigoroso dei fatti, ma anche di aneddoti, atmosfere, pulsioni, curiosità e colpi di scena. E' in libreria con l'editore Laterza 'Dal salotto al Palazzo. Storia del potere televisivo in Italia 1974-1994' di Mirco Dondi docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna, dove dirige il Master di Comunicazione storica e la rivista 'Bibliomanie'. All’alba degli anni Ottanta qualcosa di profondo cambiò l’Italia. Dalla galassia delle televisioni private emersero quattro network che avrebbero ridisegnato il panorama sociale, politico e culturale del Paese: quelli legati a Rizzoli, Rusconi, Mondadori e Berlusconi. Non fu un’espansione casuale. Dietro la spinta alla creazione di queste reti nazionali c’erano esigenze precise: l’interesse dei pubblicitari a raggiungere un mercato più vasto, la necessità degli editori di ammortizzare i costi dei programmi acquistati all’estero e, soprattutto, l’ambizione di esercitare una nuova forma di potere. L’avvento di nuovi generi televisivi e una fruizione sempre più intensa del mezzo diedero il via a una trasformazione profonda nel costume italiano. Si trattò – spiega Dondi – di una seconda americanizzazione, più sottile e interiorizzata rispetto a quella del dopoguerra. E mentre i partiti politici permettevano al sistema televisivo privato di crescere senza una legge che lo regolamentasse, accadde l’inevitabile: il peso del potere economico sopravanzò definitivamente le capacità decisionali della politica, con effetti di lungo periodo che avrebbero plasmato l’Italia che conosciamo oggi.  Mirco Dondi, sulla base di una documentazione inedita e di interviste ai protagonisti di questa rivoluzione, con un racconto originale e nuovo, getta finalmente luce sulla storia italiana più recente. Ralph e Anna Eldred vivono con i quattro figli nel Norfolk in una fattoria di mattoni rossi. Come responsabile di un istituto di beneficenza, ogni estate Ralph ospita alla Casa Rossa uno dei tanti 'casi pietosi' in cui si imbatte per lavoro, perlopiù adolescenti sbandati bisognosi di un posto dove stare e di qualcuno che li rimetta in riga. Inizia così 'Cambio di clima' di Hilary Mantel, in libreria con Fazi.  Gli ospiti vengono talvolta mal tollerati dagli altri membri della famiglia: Anna è sempre meno incline ad accogliere giovani problematici in casa propria, Kit, la figlia maggiore, si interroga sul suo futuro, Robin è lontano per gli impegni sportivi e Julian, il più taciturno, è molto preoccupato per la piccola di casa, Rebecca, e per i pericoli a cui potrebbe andare incontro. Ma sotto la patina d’abitudine che ricopre la vita degli Eldred si celano segreti inconfessabili e rancori mai sopiti, che minacciano di mandare in pezzi l’armonia familiare. Venticinque anni prima, appena sposati, Ralph e Anna, mandati come missionari laici in Sudafrica, hanno conosciuto le difficoltà di un paese in regime di apartheid, dove fame e ingiustizia erano pane quotidiano. È durante quel viaggio che si è consumata la tragedia di cui non hanno più parlato e che ora, a decenni di distanza, riaffiora in superficie con prepotenza, rivelando tutte le crepe nel loro matrimonio. Fin dove può spingersi il perdono? Quanto può sopportare un cuore prima di spezzarsi irreparabilmente? Hilary Mantel, la regina della letteratura inglese, torna in libreria con un romanzo finora inedito in Italia: una saga familiare epica ma sottile, scritta con l’abilità di una vera maestra, capace di tenere il lettore incollato alle pagine grazie a un uso magistrale della suspense, di affrontare temi universali con leggerezza e di affrescare la complessità di due mondi molto lontani tra loro. 
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Scritto da: adnkronos

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