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AI Assisi Act; un Manifesto deontologico interdisciplinare

today19 Settembre 2024

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image.pngAssisi

Un Manifesto deontologico interdisciplinare contenente linee guida per un uso etico e trasparente dell’Intelligenza Artificiale. Si chiama “AI Assisi Act” il documento frutto di un progetto cui hanno dato vita circa nove mesi fa l'Ordine dei giornalisti dell'Umbria e il Sacro Convento di Assisi in collaborazione con l'Università degli studi di Perugia, Confindustria Umbria, la Procura generale di Perugia, la Rai, l'Unione giornalisti scientifici italiani e l'Ordine nazionale dei giornalisti italiani.
Il Manifesto è stato presentato (e firmato dai promotori) nella giornata conclusiva del Cortile di San Francesco dopo un convegno cui hanno preso parte il presidente nazionale dell'Odg Carlo Bartoli, il presidente regionale dell'Odg Mino Lorusso, il presidente nazionale dell'Ugis ed editorialista scientifico del Corriere della Sera Giovanni Caprara, il magnifico rettore dell'Unipg Maurizio Oliviero, il procuratore generale Sergio Sottani, l'AD della Brunello Cucinelli Riccardo Stefanelli, il direttore della Rai regionale Giovanni Parapini, la giornalista Donatella Miliani (che ha anche moderato l'incontro), il direttore della Sala stampa del Sacro Convento padre Giulio Cesareo (con il contributo videoregistrato del professor Paolo Benanti, uno dei massimi esperti al mondo di IA, unico italiano chiamato dalle Nazioni Unite a far parte del Comitato sull'Intelligenza artificiale). 

“Il riferimento all'AI Act dell'Unione Europea – è stato detto dai promotori al convegno svoltosi al Sacro Convento di Assisi – è ovviamente voluto. Perché l'AI Assisi Act, non un punto di arrivo ma una base di partenza per un percorso di studio e di confronto in divenire e aperto al contributo di tutti coloro che condividono questo tipo di approccio alla nuova tecnologia, è proprio basato su una visione che vede al centro l'uomo. Siamo convinti – è stato sottolineato ancora – che per un approccio etico all'IA il valore della qualità dell'informazione, ovvero la verità sostanziale dei fatti, il rispetto delle persone e il pluralismo siano la migliore garanzia di condivisione democratica a tutela delle comunità, del libero pensiero e della libera opinione. Da questa convinzione siamo partiti per guardare con fiducia al futuro in un percorso che, dopo il Manifesto, ci vedrà lavorare alla realizzazione di una Accademy  formativa e informativa  in continuo divenire (per stare al passo con l'evoluzione della nuova tecnologia) aperta non solo agli operatori dell'informazione e ai partner che fin qui lo hanno condiviso ma davvero a tutti quelli che vorranno in futuro  aderire a un approccio etico all'IA che veda dunque sempre al centro l'uomo e l'interesse  delle comunità e della società civile”.
Tra coloro che hanno partecipato alla riflessione sull'IA e fornito il proprio contributo per il Manifesto deontologico anche don Alessandro Picchiarelli, sacerdote e esperto di etica della tecnologia; Francesca D’Alessandro, docente di Letteratura italiana, Italiano per la comunicazione e Storia della critica presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia; Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana;  Giuliana Scorsoni, delegata Ordine Avvocati Terni;  Barbara Strappato, dirigente Polizia di Stato (Postale); Luca Angelini, vice direttore Confindustria Umbria e direttore Digital Innovation Hub;  Luca Ferrucci Dipartimento di Economia Università di Perugia;  Mario Morcellini, direttore del Coris (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università La Sapienza), professore ordinario in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi. È membro ordinario del Consiglio Superiore delle Comunicazioni;  Massimo Mercati, AD Aboca;  Norberto Patrignani, docente di Computer Ethics, Politecnico di Torino;  Raffaele Federici, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia;  Sergio Sottani procuratore generale della Repubblica di Perugia;  Silvestro Ramunno, presidente ODG Emilia-Romagna. 
Tra i punti chiave dell'AI Assisi Act per garantire l'uso etico e responsabile delle tecnologie AI: Centralità dell’Uomo:
L’intelligenza artificiale deve essere sviluppata e utilizzata in modo da mantenere l’uomo al centro, rispettando la dignità e i diritti umani.
1. Trasparenza: Gli algoritmi e i processi decisionali delle AI devono essere trasparenti e comprensibili, permettendo agli utenti di capire come vengono prese le decisioni.
2. Responsabilità: Gli sviluppatori e gli utilizzatori di AI devono assumersi la responsabilità delle loro creazioni e del loro impiego, garantendo che non causino danni.
3. Equità: Le tecnologie AI devono essere progettate e utilizzate in modo equo, evitando discriminazioni e bias.
4. Sostenibilità: L’uso dell’intelligenza artificiale deve essere sostenibile, considerando l’impatto ambientale e promuovendo pratiche ecologiche.

Scritto da: rtnradio.it

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